Si è tenuto nei giorni scorsi a Roma il XI congresso Gisd (Gruppo Italiano Studio Disfalgie), durante il quale l’Istituto S. Anna ha presentato lo “Studio osservazionale sull’evocazione della tosse riflessa in soggetti sani mediante l’uso di olio con capsaicina”. Scopo dello studio è stato quello di valutare la presenza o l’assenza della tosse riflessa in tutti i soggetti analizzati; analizzare la validità della tosse attraverso una scala di grading; correlare le differenze tra quantità di olio con capsaicina inalato. Lo studio è stato condotto dalla dott. Luisa Spezzano, coordinata dal direttore scientifico Paolo Tonin e dal dott. Antonio Cerasa.
“La tosse, come la deglutizione, urinare, defecare, ecc… è un’attività posta sotto un forte controllo corticale, che si manifesta sia come inibizione che come tosse volontaria – viene evidenziato dallo studio – Tutto questo comporta che gli studi umani sulla tosse vengano effettuati in doppio-cieco, al fine di evitare fenomeni di autosuggestione da parte dei pazienti. Dal punto di vista pratico non è possibile differenziare la tosse volontaria da quella riflessa, dato che il pattern efferente è identico in entrambi i casi. La metodica comunque più semplice e priva di invasività, applicabile anche all’uomo, è rappresentata dalla somministrazione di agenti tussigeni chimici per via aerosolica. Allorquando il soggetto respiri in maniera tranquilla, l’aerosol tende a distribuirsi uniformemente su tutto l’albero tracheobronchiale; quando invece il soggetto respira più profondamente e rapidamente l’aerosol si deposita nelle vie aeree centrali. Le sostanze chimiche usate possono essere le più disparate: ammoniaca, acido solforico, lobelina, acetilcolina, polvere di sapone, acroleina, anidride solforosa, acido citrico. Gli agenti comunque più comunemente usati nell’uomo sono la capsaicina, la nebbia ultrasonica di acqua distillata e l’acido citrico. Spesso tali stimoli determinano anche broncocostrizione nei soggetti iperreattivi. La capsaicina stimolerebbe preferenzialmente le terminazioni sensoriali delle fibre C. Si è visto che allorquando la concentrazione di capsaicina somministrata per via aerosolica è più bassa si ottiene la stimolazione delle fibre C; viceversa allorquando la concentrazione è più alta vengono stimolati preferenzialmente i recettori di tipo irritativi”.
Lo scopo
– Valutare la presenza o l’assenza della tosse riflessa in tutti i soggetti analizzati
– Analizzare la validità della tosse attraverso una scala di grading
– Correlare le differenze tra quantità di olio con capsaicina inalato e tipologia di risposta con tosse
Materiali e metodo
Si somministrano sul fondo della lingua, attraverso una bomboletta spray, quantità crescenti di olio con capsaicina.
Criteri di inclusione
Soggetti sani
Criteri di esclusione
– Fumatori
– broncopatici
– allergici alla capsaicina – asmatici
Risultati
Sono stati indagati 100 soggetti sani (55% donne) senza patologie cardiorespiratorie con età media di 46.1 ± 13.7 anni. A questo gruppo di soggetti è stato somministrato il prodotto con 3 distinte somministrazioni con concentrazione di 1.8ml/1.7g, 3.6ml/1.7g e 5.4 ml/1.7g.
Il 75% della popolazione mostrava una evidente reazione con tosse che emergeva in maniera moderata dopo un tempo di latenza medio 11.7 ± 14.2 secondi. Il 63% mostrava la reazione dopo la prima somministrazione, il 9% solo dopo la 2° somministrazione, mentre il 3% del campione aveva bisogno di 3 somministrazioni per mostrare una reazione significativa.
Conclusioni
I risultati preliminari di questo studio evidenziano che il prodotto utilizzato è in grado di produrre una robusta risposta di tosse in soggetti sani. Riteniamo che possa, quindi, essere utilizzato in trial clinici su pazienti con Cerebrolesione acquisita per stimolare tosse riflessa.